martedì 27 agosto 2013

Balaverde e la potenza di chi sa osare



Li chiamano gli "attendisti".Sono certi corridori che con una furbizia e una intelligenza tattica fuori dal comune cercano di individuare il momento giusto per fare saltare il banco in una corsa,come una partita a scacchi.Uno dei più esperti è un uomo murciano che,dalla faccia,ricorda un po' qualche attore statunitense ma lui,di americano,ne ha ben poco."Balaverde" è un corridore straordinario,sempre pronto a regalare spettacolo quando la strada sale dolcemente dove la potenza di questo tipo di corridori si esprime al meglio.La carriera di Valverde si perde tra le strette "calle" murciane degli anni 90 dove questo ragazza inizia la lunga scalata al successo,solo nel 2002 infatti verrà contattato da una squadra spagnola: la Kelme.Approda in questa formazione con l'etichetta di giovane talento,infatti aveva già in bacheca il campionato spagnolo U-23 vinto l'anno prima.Chi lo conosce sa che Alejandro diventerà una stella del ciclismo mondiale,le prime avvisaglie solo le due tappe vinte alla Vuelta nel 2003 e,sopratutto,l'argento mondiale a Hamilton dietro il connazionale Igor Astarloa a soli 23 anni.Dopo due anni di parziale rodaggio,il 2004 e il 2005,in cui vince qualche tappa a Vuelta e Tour de France e l'argento a Madrid il 2006 è l'anno della conferma ad alti livelli per Valverde: vince Freccia Vallone e la "doyenne" a Liegi.Il 2006 resterà una delle stagioni più vittoriose per il murciano;infatti dopo il ritiro forzato al Tour per una caduta alla Vuelta arriva secondo nella generale vincendo una tappa e a Salisburgo è di nuovo sul podio,terzo.
  
L'altro anno magico della carriera di Valverde è il 2008 dove conquista di nuovo la Liegi e si mette in grande luce alla Grand Boucle dove vince due tappe e porta per alcuni giorni il simbolo del primato.Ma la vittoria più importante per Balaverde è la Vuelta nel 2009,dove supera Sanchez e Evans vincendo la corsa di casa.Coinvolto nella famosa Operacion Pùerto Valverde è costretto a fermarsi due anni ma ritorna nel 2012,arrivando ai giorni nostri e dimostrandosi di essere un abile scattista e un corridore di gran classe conquistando l'ennesimo podio a Valkenburg dove giunge terzo.Tra i tanti soprannomi che gli hanno dato a me piace molto l'embatido e in generale amo il modo di correre di questo grandissimo campione che,pur avendo un passato difficile tra doping e corse negate,rimane sempre uno dei corridori da classiche più forti di sempre,il suo scatto impressionante alla Liegi di quest anno rimarrà tra i ricordi di quest anno di ciclismo.Allora vamos Balaverde!






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